Il libro segreto del Signore Oscuro by Paul Dale

autore:Paul Dale [Dale, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy, marzo, retail
ISBN: 9788834724262
editore: Fanucci
pubblicato: 2013-09-22T22:00:00+00:00

28

Nemici

Il nemico del mio più acerrimo nemico è anche mio nemico.

Un Signore Oscuro non ha amici.

Libro segreto del Signore Oscuro

Quando riprese i sensi, Edwin si ritrovò disteso su una brandina in una tenda. Voltandosi a destra e sinistra, si accorse che, come lui, c’erano altri uomini distesi. Avevano teste, braccia, gambe e torsi fasciati con bende insanguinate. Possibile che avesse combattuto una guerra? Si portò una mano al viso e con l’altra esaminò il resto del corpo. A quanto pare aveva una gamba fasciata che gli doleva. La fronte del ragazzo era imperlata di sudore e sentiva una forte pesantezza alla testa, come se avesse la febbre. Provò a mettersi a sedere, ma dovette desistere immediatamente. Sfinito, si abbandonò sul cuscino.

Non potendo muoversi, cominciò a pensare. Oltre al proprio nome, non ricordava granché. Come era capitato in quel posto? A un tratto dei frammenti di memoria cominciarono ad affacciarglisi alla mente. Ricordò di essere stato circondato. Aveva perso qualcosa, qualcosa che doveva assolutamente riavere, qualcosa che amava tanto. Ma forse più che di qualcosa, si trattava di qualcuno. Sì. Cercava proprio qualcuno che era in pericolo e solo lui, Edwin, poteva salvarlo. A un tratto gli venne in mente una landa desolata e grigia. Ricordò la sensazione di freddo, fame e disperazione che lo accompagnarono fin nella foresta. Si era perso. Dove l’avevano portata? Ecco cos’era! Aveva perso la sua amata. Finalmente era tutto chiaro.

Griselda!

I ricordi rifluirono poderosi alla sua memoria. La spada, la sua amata, la sensazione di fallimento, il dolore e la rabbia. Era stato circondato e lui aveva fatto di tutto per sconfiggerli, ma erano troppi anche per lui. Riportandosi la mano alla gamba, rammentò di essere stato colpito da una freccia.

Doveva assolutamente uscire di lì. Sollevando appena la testa dal cuscino, si guardò intorno. Non c’erano guardie, almeno apparentemente. Seduti a un tavolo accanto all’ingresso della tenda, c’erano alcuni dei feriti meno gravi che passavano il tempo a giocare a carte. Edwin decise che non sarebbe fuggito di là. A ben vedere, la tenda non toccava perfettamente il suolo e presentava un’apertura che correva lungo tutto il suo perimetro. Non era molto agevole come passaggio, ma se vi ci fosse infilato sotto, ce l’avrebbe fatta di sicuro. Provò a muoversi. Tuttavia, appena contrasse il muscolo della gamba ferita, il dolore cominciò a irradiarsi in tutto il corpo e la testa sembrò scoppiargli. Si sentiva come una bambola di pezza. Non aveva più un briciolo di forza.

Rassegnato, si accasciò sulla branda e si abbandonò a una cupa disperazione. Si sentiva inutile e sicuramente, in quel momento, la sua amata Griselda stava patendo chissà quali terribili sofferenze. La vedeva lì disperata a invocare il suo nome nella vana speranza che lui potesse giungere in suo soccorso. Si augurò che l’amore che provava per lui l’avrebbe resa forte; del resto l’amore che li univa era innegabile. Era il destino a volerli insieme. Niente avrebbe potuto dividerli se avessero continuato a coltivare quell’amore, e lui era certo di amarla così come era convinto di essere ricambiato.

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